Con gli occhi pieni di lacrime lascio Tofo, ma con il cuore in esplosione. Monto sul pulmann che mi porta a Maputo e vedo l’ultima incredibile alba che mi saluta fuori dal finestrino.
Sono felice di andarmene triste. Andarmene felice non avrebbe avuto senso, avrebbe significato non avere lasciato niente dietro di me. O in un certo senso, sono felice di partire col cuore pieno di emozioni, ricordi e tante belle avventure. Gli ultimi abbracci, gli ultimi saluti, con la gente del mercato e gli amici commossi che sanno che sarei rimasto volentieri se solo avessi potuto. Tutti mi chiedono quando tornerò, “a dicembre o a gennaio?”. La fanno facile… 🙂
Io so solo che tornerò, ma non so quando.
Mi mancherà tanto parlare portoghese. Mi mancheranno tanto la tranquilla Tofo, mi mancherà tutta la grande famiglia di Baia Sonambula, mi mancherà la famiglia del mercato, mi mancheranno i beach boys, mi mancheranno Gian, Stefy, Makay, Mariana, Philip, Susanne, i Nemos Pequenos, Thomas, Joaquina e le signore del mercato di Inhambane; mi mancherà un po’ tutta la gente…mi mancherà il mare, il vento, il surf, le palme, i tramonti e le albe; mancherà dormire in tenda sotto le stelle in mezzo al bush selvaggio e svegliarsi alle 6 di mattina sudato e senza un filo di aria (non mi mancheranno scorpioni, serpenti e ragni giganti che mi facevano compagnia in tenda).
Sto volando sopra la costa orientale africana per fare scalo a Addis Adeba in Etiopia e poi proseguire per Nuova Delhi in India. L’aereo sembra fare le bizze e non ho mai sentito così tante turbolenze in vita mia; stiamo attraversando un bel temporale.
Sarà un po’ lo stesso feeling quando atterrerò a Nuova Delhi. Gente diversa, lingue diverse, colori diversi, odori diversi, maniera di vivere, sensazioni, cibo, abitudini… Credo che ci saranno parecchie e forti turbolenze per i primi giorni. Ma mi ci abituerò in fretta. 60 giorni di India, tra lavoro e viaggio. Sarà intenso.
Domani arrivo a Nuova Delhi, una tra le città più popolose e più inquinate del pianeta. In questi giorni è in un momento di crisi, con livelli di smog che non permettono neppure di vedere la cima dei palazzi più alti. Per questo motivo l’idea è di passarci solo due notti.
Seguiranno aggiornamenti.
Bravo scrittore!