Appunti di viaggio, Pensieri

Un biglietto di sola andata

Un biglietto di sola andata

Quando ho comprato il biglietto di sola andata per il Mozambico, credevo di stare massimo tre o quattro mesi. Sono qui da quasi cinque e la vita è talmente bella che ho deciso di rimanerci altri trenta giorni. Credevo di fare un giretto in Africa, metterci il naso e virare verso l’Asia; invece che metterci solamente il naso però mi ci è caduto dentro il cuore, e quando partirò da qui una buona parte del mio cuore sarà piena di persone, luoghi e colori che sto vivendo molto intensamente.

Da due settimane dormo in tenda su una duna di sabbia con vista sull’oceano in mezzo alla fitta vegetazione. Mi alzo la notte per fare pipì e mi godo il cielo blu scuro senza luna con le stelle che illuminano il silenzio. Se non fosse per i mosquitos affettuosi sarebbe tutto perfetto. Mi addormento che ne vedo un paio magri, mi sveglio con un branco di ciccioni in tenda. Sangue del mio sangue.

Ieri ho fatto domanda di visto turistico per l’India, a partire dal 15 novembre, in teoria per un massimo di 180 giorni. Più che abbastanza credo; nei miei piani iniziali c’erano un paio di mesi di India ma bisogna vedere cosa succederà lungo il cammino, potrei starci due settimane, ma anche tutti i sei mesi che potrebbero concedermi. Mentre aspetto il visto sto cercando dei voli economici per Nuova Delhi, capitale e città da 26 milioni di abitanti. Non amo il caos, ma in India non potrò evitarlo facilmente.

E’ il secondo volo di sola andata che prenoto.

Il biglietto di sola andata è sinonimo di libertà; puro piacere di scoperta senza grandi limiti di tempo.

In parte, questo arrivederci al Mozambico mi rende triste per ciò che lascerò, ma allo stesso tempo l’altro lato della medaglia prevede il vero inizio dell’avventura, del vagare senza una meta precisa per l’India.

Sono curioso e affascinato di vedere e vivere un mondo completamente diverso da tutti gli altri e così variegato al suo interno. Ci sono già stato per due settimane ma non è stata un’esperienza entusiasmante; poi ho letto Terzani, Pasolini, Lapierre, e molti altri romanzi sull’India, tra cui Shantaram che mi ha ispirato particolarmente. E’ un paese interessante e pieno di idee. Da vedere e da provare a capire.

Muoversi nei mezzi pubblici indiani sarà spesso un disagio, ma sarà necessario sacrificarsi un pochetto, per risparmiare e stare a lungo. Vedremo più avanti.

Rimane un mese di Mozambico da godersi a fondo, tra onde, dune e vita.

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