Ebbene si! E’ già arrivato il momento del primo rinnovo del visto e….sorpresa!!
Parto da Tofo con Susanne, un amica tedesca, e con Joao, un ragazzone locale con i dreadlock, per andare agli uffici della migrazione per rinnovare il visto. Al porto di Inhambane saliamo su una barca (tipo quelle che fanno la traversata Libia-Italia carichi di persone per capirci) e attraversando la baia di Inhambane arriviamo in poco tempo a Maxixe, il centro economico della provincia.
Joao ci accompagna alla migrazione, Susanna rinnova subito, mentre io mi sento dire dalla ragazza che ci accoglie che non può rinnovare il mio visto e che l’unica possibilità per me di stare ancora un pò di tempo qua in Mozambico è uscire da una delle frontiere e rientrare richiedendo un visto nuovo.
Il tempo di organizzarmi e comprare il biglietto, sveglia all’alba nel primo giorno d’inverno africano e prendo un chapas per Maputo. Chi non è mai salito almeno una volta su un chapas non può dire di aver fatto una completa esperienza africana; partenza alle 4 di mattina, circa 500 chilometri, e tra un cambio gomma per una foratura e una fermata di un’ora per cambiare una ruota (flex per tagliare i bulloni, saldature e rimettere 4 bulloni su 5 della ruota!!) arrivo a Maputo 10 ore più tardi con le chiappe doloranti.
Girettino in città e trovo un ostello per recuperare le ore di sonno perse. La sveglia suona nuovamente alle 4, mi aspetta Paulo il tassista che mi accompagna in Sudafrica, dove oltre a fare il visto recupero i miei amici che arrivano dall’Italia e che aspettavano il tassista, ma non me, e assieme rifacciamo altre 10/11 ore di macchina e torniamo a Tofo per rilassarci un pò assieme. Adesso la domanda sorge spontanea: al prossimo visto come andrà?
…e come diceva Di Caprio in Blood Diamonds “This is Africa my friend”.
È bello poter condividere con te questo viaggio attraverso il tuo blog
Grazie Luki
A presto
#sibondai
Grazie Wanni!!
Vieni a trovarmi ovunque io sia!!