Pensieri

Minimalismo di viaggio e di vita. Quando meno equivale a di più.

Sono quattrocentotrenta giorni (430!)  che sono in cerca di qualcosa di diverso. Nove mesi in due diverse fasi in Mozambico, due mesi in India, un po’ di Sri Lanka, un po’ a casa a ricaricare le batterie. Cosa ho imparato? Troppe cose, ne ho viste troppe e me ne ricordo troppo poche probabilmente.

Ho imparato a comunicare con le persone anche quando non parliamo una lingua comune, ha capire gli sguardi, i suoni e le gestualità, ho imparato a muovermi e ad arrangiarmi, a viaggiare e a adattarmi, a mangiare in maniera sana e più possibile naturale, a vivere con poco e in maniera semplice. Ho imparato a stare tra la gente.

Questo articolo è anche per chi mi chiede, ma i soldi per viaggiare, dove li trovi?

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Appunti di viaggio

Storie vere di ordinaria follia: anche questo è il mondo

Giovedì 12 ottobre 2017, finirà tra le date che non scorderò. Ero a Maputo, ma poteva succedere a Trento, Milano, Londra, Parigi e in qualsiasi città definita sicura, dove queste cose succedono tutti i giorni.
Ore 3:30 ci svegliamo e ci alziamo per andare a prendere la macchina, che per non lasciarla piena di spesa in strada, è parcheggiata in un posto sicuro a dieci minuti di cammino nella “zona bene” di Maputo. Dovevamo partire per Tofo, e fare circa 7 ore di macchina; eravamo di buonumore mentre scendevamo in ascensore dal 24 piano del Palazzo Vermelho di Maputo, dove eravamo ospiti di amici francesi. Siamo scesi in strada tranquilli e ridendo, commentando come l’ingresso di uno dei migliori hotel di Maputo, il Cardoso, abbia un ingresso che sembra quello di un cinema con il perfetto spazio illuminato per le locandine ai lati della maestosa entrata. Non c’era un’anima viva per strada. Continue reading “Storie vere di ordinaria follia: anche questo è il mondo”

Appunti di viaggio, Luoghi, Pensieri

Quando viaggiare diventa difficile

Sono ormai via da casa da più di sette mesi. La strada dovrebbe essere ancora lunga, ma ogni tanto penso che potrebbe essere ancora molto breve. Fisicamente mi sono sempre sentito forte e resistente, nonostante gli acciacchi che il giocare a pallavolo con un schiena di vetro mi ha regalato e che ormai mi porto dietro costantemente. Ma il problema della schiena l’avevo messo in preventivo, perché caricarsi uno zaino da dodici chili e viaggiare non è sicuramente la maniera migliore per risolvere il problema. Invece la schiena sta reggendo benissimo nonostante le ore passate compresso in cuccette piccolissime tra treni e autobus, oppure ostelli con materassi inesistenti o duri come il cemento, letti con doghe che non esistono o gli shock termici dovuti all’aria condizionata che mi fa pensare di dormire in cima al Monte Bianco, mentre in realtà appena esco dalla stanza mi ritrovo nuovamente in un ambiente tropicale.

Il problema è un altro,    Continue reading “Quando viaggiare diventa difficile”

Appunti di viaggio, Luoghi

In scooter in giro per Goa

Arrivo a Goa, convinto di arrivare al mio ostello con il semplice passaggio di un tuk-tuk di dieci-quindici minuti, invece capisco subito che a Goa esiste anche un nord e sud Goa; c’è da lavorare; prendi un autobus, prendine altri due, fatti abbandonare nel mezzo del niente più assoluto, perché Goggle Maps mi dava l’ostello molto vicino. E in effetti, quindici minuti a piedi nel buio, per arrivare a questo That Crazy Hostel, che è più il tentativo di avere un nome degno delle pazze nottate Goane che non un vero e proprio marchio di fabbrica dell’ostello. Camerata da diciotto persone, aria condizionata fissa sui -2°, un bel via vai, ma nonostante tutto è abbastanza tranquillo e poi pago 20 euro per passarci 6 notti; si può fare. Noleggio uno scooter per 5 giorni e sono pronto a partire.

E’ bellissimo girare tra le colline, campagne e spiaggia di Goa, ai 20-30 all’ora e guardarsi attorno. Palme e pozze d’acqua ovunque, panorami incredibili tra una vegetazione antica e rigogliosa. Le coste molto popolate, sopratutto da turisti inglesi, russi e israeliani in cerca di sballo a basso costo. Qui tutti girano in scooter, ed è incredibile: anche quando credi di esserti perso nel niente più assoluto, trovi un abitazione, poi incontri bambini che giocano e infine uno scooter con una coppia di turisti che ti sfreccia accanto. Nel mezzo del nulla.

Faccio 280 km in cinque giorni , dentro e fuori tra la costa e l’interno, fermandomi per un tuffo e per mangiare in tutte le spiagge della parte nord di Goa. Dalla famose Anjuna Beach, prima antica sede di hippie europei e poi Calangute e Arambol dove sono andato per surfare,  le spiagge sono covi di feste con musica trance e altro che non mi attizza.

Arambol, primo giorno arrivo e non c’è un’onda. Chiedo alla scuola di surf e mi dicono domani mattina. La mattina dopo le onde erano così grosse, che mi ritiro al bar a fare colazione e rimanendoci tutto il pigro giorno a leggere un libro. La libertà di essere da solo a volte cosa ti regala.

Visito i mercatini del sabato sera di Anjuna e Baga. Frequentatissimi mercatini pieni di spezie, tessuti, bigiotteria, vestiti e ogni altra cosa si possa fabbricare a mano. Chiaramente essendo turistici sono molto cari, ma all’esterno di attrazioni per polli e per gli indiani, come me. Street food in abbondanza, samosa, jalapenos fritti, dahl, varietà di pane. Mi ci tuffo. In entrambi i mercati chiaramente. Non spendo niente per compere di oggetti bellissimi ma che non ha senso portarmi in giro. Quindi spendo solo in cibo.

La pago poco e sto male 4 giorni. Maluccio ecco.

Fatto sta che adesso si torna a fare qualcosa. Per tre settimane in questo caffè con una art-gallery, al suo interno, permacoltura nel grande giardino, bed&breakfast ecostay con case sugli alberi, dove lavorerò tra bar, cucina, giardini, orti e guesthuose. Così per variare.

Nel mezzo del più o meno nulla, a dieci chilometri dalle spiaggie. In un dormitorio aperto tipo un fienile, con delle brande infami per sette volontari da tutto il mondo; ma alla fin dei conti si sta anche bene ed è un bell’ambiente gestito dalla proprietaria indiana architetto/artista e praticamente in autogestione dai volontari.

Poi deciderò dove passare capodanno.

Appunti di viaggio, Luoghi

La meraviglia dell’Uttar Pradesh: Agra e il Taj Mahal

Arrivo a Agra, città dell’Uttar Pradesh.

Mi aspetto un po’ più calma, e in effetti la città essendo più piccolina è un po’ più vivibile. Dai 26 milioni di abitanti di Nuova Delhi, passo ai soli 1,5 milioni di Agra, non che sia esattamente un paesino…l’aria anche qua comunque è pesante e girare in tuk-tuk non aiuta certo a purificare i polmoni; sto pensando di comprarmi una mascherina oppure di spostarmi abbastanza velocemente a ovest o sud. Mi dicono che la situazione è più o meno la stessa in tutte le città del nord. Quando la sera mi soffio il naso scende catrame e  volte sulle strade diventa difficile anche solo respirare normalmente. Non è questo che sto cercando.

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Appunti di viaggio, Luoghi

Vilanculos e Bazaruto – lost in paradise

E così sono arrivati i miei genitori a trovarmi. Credo che abbiano capito che se tornerò a casa, non lo farò poi così presto; che se vogliono vedermi devono venire a trovarmi dove sarò. E molto bene così, visto che con loro c’è stata la possibilità di far un pò il turista e visitare nuovi e magnifici luoghi che da solo non avrei visitato per restare nel budget previsto.

E così dopo qualche giorno di ambientamento tra Maputo e Tofo, ci spostiamo comodamente in macchina verso nord per arrivare a Vilanculos. Attraversiamo paesaggi completamente nuovi, chilometri e chilometri tra colline e pianure ricoperte solo da palme da cocco; avvicinandosi a Vilanculos, il paesaggio si fa un pò più arido e cominciano a spuntare i grandissimi baobab, Continue reading “Vilanculos e Bazaruto – lost in paradise”

Pensieri, Persone

Emozioni sovrapposte, sorrisi senza fine.

Quanto è bello pensare di scrivere qualcosa e non sapere cosa scrivere perché gli argomenti sono troppi?  Quanto è bello sentire emozioni positive sovrapposte, forse troppe tutte assieme e sentire l’incapacità di gestirle semplicemente perché non siamo abituati a gestire tutte questa positività in un colpo solo. L’unico modo per gestirle è sorridere e sperare che l’osmosi faccia la sua parte con chi ci sta vicino…

Ovviamente prima di partire c’era un pò di paura di aver fatto una grossa cazzata… quella paura non c’è più e solo adesso mi rendo conto di aver fatto la miglior cosa che potevo fare. Uscire dalla strada asfaltata per seguire la mia. Dalla strada asfaltata non si vedeva nemmeno il mare… Quanto vorrei che tutti facessero quello che sentono di fare nel profondo del cuore e non quello che viene imposto. Se davvero lo volete, comprate quel biglietto e montate su quell’aereo. Continue reading “Emozioni sovrapposte, sorrisi senza fine.”