Pensieri

Natale in India: una riflessione

Natale in India: una riflessione

È Natale, ma sono in India e qua il Natale non si sente nemmeno. E non mi manca per niente quell’aria di finta ricchezza e felicità obbligatoria che si vive in questo periodo in Europa. Mangiare all’eccesso, spendere denaro per regali che non ci servono e che sono solamente un surplus che dimenticheremo presto. E se proprio vogliamo dirlo, era il compleanno di Gesù non del mondo intero. Ah…vi siete ricordati San Nicolò o Santa Lucia? E ricordatevi che presto arriverà la befana con la calza sempre più piena…

Io nella notte di Natale mi sono spostato dalla regione di Goa verso sud, in Kerala. Dai social  e dai siti dove leggo le news vedo foto dall’Europa, dagli Stati uniti; sono contento di non esserci, sono contento di non essere partecipe come tutti e come sempre, di questa schifezza chiamata sotto copertura “festa religiosa” che è diventata l’esempio lampante del capitalismo. Consumismo stupido e estremo. Luci, lampadine, sconti imperdibili, carte di credito che strisciano, mercatini, sorrisi artificiali. La famosa rat race nel bel mezzo dello sprint di fine anno.

Quello che è peggio è lo spreco di risorse. Ci raccontano che non ci sono risorse per tutti, ma in realtà direi che non le stiamo usando nel modo migliore, o meglio le stiamo sprecando. Però poi ci dicono che l’economia è stabilmente in crescita. Come fa a crescere se le risorse sono limitate? Chi è che ci sta raccontando una balla? O forse ce la raccontano come vogliono? Forse eh….

Comprare per accumulare, accantonare e buttare. Comprare per essere cool, alla moda e uguale agli altri. D’altronde così ci vogliono: esseri umani standardizzati, con gli stessi gusti e le stesse idee, soggetti passivi di questo stile di vita imposto dall’alto e ormai socialmente accettato come il migliore. L’economia del benessere la chiamavano.

Regali costosi per sopperire le attenzioni mancate, perché si sa, dovevamo lavorare.

Chi vuole questo sono le grandi compagnie mondiali che ormai guidano i governi illuminati dell’economia della crescita perenne. E la maggioranza di noi sono diventati pedine inconsapevoli in questo teatro dei burattini e si comportano esattamente come Loro vogliono e pensano esattamente come Loro vogliono. Lavorare, spendere, buttare, ricomprare, spendere…circolo senza fine. E il topo continua la sua gara senza mai vedere il traguardo. E il topo è davvero così felice? E se alla fine non trova il formaggio?

E collegato a tutto questo spreco ci sono i rifiuti che ne derivano. Sprechi giornalieri che durano trecentosessantacinque giorni l’anno; sprechi che spalmano rifiuti in tutto il mondo, negli oceani, sotto i ponti, tra gli alberi, sulle spiagge…Ah no, questo succede solo in Africa e Asia, noi che siamo furbi i rifiuti li nascondiamo sotto terra così non li vediamo e pensiamo di essere bravi e salvare i mondo. Quel che è peggio, sprechi che lasciano il terzo mondo senza risorse. Spesso senza le loro risorse.

Mentre il mondo si ammala, noi ci ammaliamo. Ma il mondo non è in pericolo, il mondo è salvo e lo sarà sempre. Riuscirà a curarsi da questo cancro chiamato umanità. L’uomo si sta spingendo pericolosamente vicino al momento dell’estinzione di massa, perfettamente condotto dalle sue stesse idee così entusiasmanti. Chi comanda non verrà certo a dircelo, ma è tutta l’umanità che lo sta facendo in maniera completamente imbecille, cieca, sorda e muta davanti a questo scempio. L’uomo è in pericolo, non il mondo. Anzi, se l’uomo scomparirà, sarà senza dubbio un bene per la terra.

In Mozambico e a Goa ho visto i cambiamenti e i danni dell’innalzamento delle temperature, e del livello degli oceani. Presto alcune coste non esisteranno più e saranno sommerse. E tutto ciò deriva dal comportamento umano. Ognuno di noi. Chi pensa di non essere partecipe è doppiamente complice.

Plastica ovunque, temperature in aumento e acqua che sale sulle coste distruggendo spiagge e insediamenti umani. Ci sono ormai parecchie grandi isole di rifiuti che girano nel pacifico e nel mar dei Caraibi. Ma Trump ha detto che non è vero e allora sono tranquillo, cosa facciamo?, non ci fidiamo del presidente degli Stati Uniti?

Sarà che ho parlato con persone che provano a cambiare il mondo con le loro idee diverse e le loro azioni, sarà che sono stato ammalato quindici giorni e non ho fatto altro che guardare documentari e talks su questi argomenti, sarà che la parte teorica del workshop in permacultura che ho frequentato in questi giorni a Goa affrontava spesso argomenti incrociati tra ambiente, società e economia. Sarà che viaggiare ti aiuta ad ampliare le percezioni.

Sarà mica tutto vero?

E’ uno sfogo, voi ve lo dimenticherete, ma chi vuole tutto questo, non si dimenticherà di non ricordarvelo al prossimo natale. O magari già domani che ci sono gli scontoni su tutte le rimanenze post natalizie, approfittatene.

Pensateci. Buon Natale.

 

un link a un video interessante in merito: “la storia delle cose”  

 

One thought on “Natale in India: una riflessione

  1. Ciao Luca,
    purtroppo mi trovo solamente ora a leggere questa tua riflessione e forse non le tue forti parole mi hanno colpito di più, ma il fatto che nessuno si sia preso la briga o il tempo di commentare… Beh caro amico (non ci conosciamo da moltissimo, però ti stimo, rispetto il tuoi pensieri, e mi sono sempre trovato bene e a mio agio a parlare con te, concedimi di chiamarti così.. E poi diciamola tutta, manchi anche un pochino in quel di Pardac.!) io non me la lascio scappare l’occasione di rispondere.! Leggo tante cose corrette nei tuoi pensieri, mah ahimè quello che mi trasmettono sono più di ogni altra cosa tanta rabbia e frustrazione, comprensibili sicuramente perché mosse da nobili riflessioni e perché no, probabilmente voleva essere una provocazione per noi che stiamo al di qua. Al di sotto di quest’ombrellone di mille colori chiamato Primo Mondo, o benessere e globalizzazione, protetti da “mamma Europa”, sotto le direttive di papà USA a berci un sorso di religione di qua e un sorso di politica di la, a sgranocchiare del consumismo a tempo perso etc etc.. Tutto vero e tutto terribilmente triste e ancor più preoccupante… però caro Luca non siamo tutti uguali qua sotto, non tutti siamo presi dalla smania di accorere ai saldi e spendere futilmente i nostri dinari in bigiotteria. Detto questo nessuno è innocente dello scempio che stiamo facendo in questo meraviglioso pianeta Terra. L’umanità è una creatura strana, brutta, a volte orribile e ognuno di noi ha pregi e tanti difetti, sopratutto quelli! Debolezza, incoerenza e quant’altro. E potremmo parlarne per ore ed ore, giorni e giorni e ancora non ne avremmo abbastanza! puntando il dito, riempiendoci la bocca di critiche e se potessimo prendere qualche brandello di pelle, un arco e delle frecce e vivere come una volta da cacciatori e raccoglitori nomadi, forse non faremmo che un favore alla natura.. Purtroppo però le cose non stanno cosi, questo non è possibile, non qui perlomeno.. E allora torniamo a noi; capisco che le cose che hanno visto i tuoi occhi in questi mesi sono fortissime, ma lasciamo che una provocazione rimanga una provocazione e invece della rabbia, riempiamoci i cuori e le menti di AMORE, poiché solo quello forse potrà portarci un giorno in un posto migliore; lasciamo che la ricorrenza religiosa sia solo un momento/una scusa per stare assieme, per riabbracciare la FAMIGLIA, i propri cari, ri-incontrare i propri amici, magari lontani. Anzi ti dirò di più: mannaggia al Natale che non è mai piaciuto nemmeno a me, ma quasi ogni anno proprio in quel periodo il mio Hermano faceva ritorno a casa dai suoi viaggi. Questo Natale non gli è stato possibile, e sai quanto avrei dato perché ci fosse pure lui a festeggiare questa “stupida” festa…
    Comunque per concludere vorrei dire che ognuno di noi come suggerisci giustamente tu, dovrebbe essere più accorto e consapevole per il bene del Mondo intero, ma allo stesso tempo ognuno di noi, secondo me, dovrebbe aggiustare il proprio micro-mondo ovvero il proprio Sé. Solamente allora, quando staremo bene con chi siamo, dove siamo e cosa facciamo, qualsiasi essa sia, forse allora avremo la possibilità reale di fare la differenza.. Quindi io suggerisco a tutti, me compreso, di darci una bella mossa perché non c è tempo da perdere, lo zio Trump è alle porte e molto probabilmente in questo momento ci sta ascoltando..;-b
    ti mando un abbraccio Luca e abbi cura di te a presto spero

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